Where the Hell is Matt? (2008) from Matthew Harding on Vimeo.
[via manteblog]
La “soluzione” del problema Alitalia “non è una bufale, è un imbroglio politico”.
E a guidare la cordata non ci sono “capitani”. Ma “capitalisti”, che è un po’ diverso.
Con lucida puntualità, ne parla Eugenio Scalfari su Repubblica.it.
Io non ne capisco un granché. Non sono acculturato ne’ preparato per entrare così nel dettaglio. Ma un paio di riflessioni mi sovvengono:
1) Roberto Colaninno come numero 1 di una newco NON mi rasserena a livello occupazionale e di sviluppo organizzativo.
A Ivrea c’era l’orgoglio dell’informatica europea (1985: primo produttore europeo di computer e secondo a livello mondiale!). Ahimé zoppicava da tempo, e in modo sempre più evidente..
Colaninno&Co furono bravissimi a risolvere il problema: le ruppero entrambe le gambe, e la Olivetti smise effettivamente di zoppicare.
2) “compagnia aerea italiana”….ma che cazzo di nome eh?!?! A parte che l’acronimo è già con orgoglio occupato dal Club Alpino Italiano, resta comunque l’originalità e l’innovazione nella scelta. Come se ti nasce un figlio, e lo chiami “nonno Gepìn”.
Già che ci siamo ne aggiungo una terza, di riflessione:
AirFrance aveva in programma X esuberi. La reazione dei sindacati fu Y.
Risolvere il problema a casa propria costerà circa 2X, in termini di risorse umane.
Non so se la reazione dei sindacati dovrebbe essere 2Y o addirittura Y alla seconda.
So che sarà con ogni probabilità semplicemente ZERO.
Ah, noi mica ci si fa mettere al tappeto dall’avversario straniero.
Preferiamo martellarci da soli gli zebedei sul ring fino a svenire, che agli spettatori questo genere di spettacoli piace tanto.
Classifica | Paese | Oro |
1 | Cina | 51 |
2 | Stati Uniti | 36 |
3 | Russia | 23 |
4 | Gran Bretagna | 19 |
5 | Germania | 16 |
6 | Australia | 14 |
7 | Corea del Sud | 13 |
8 | Giappone | 9 |
9 | Italia, Michael Phelps | 8 |
Sabato:
1) Io Bimbo
2) Auchan sezione infanzia
3) Prenatal
4) Chicco
5) Prenatal Stock
6) Ritorno da Io Bimbo
Ti sfido a battermi.
Vuoi spendere bene 20 minuti e 55 secondi del tuo tempo?
Guarda questo video.
http://video.google.it/videoplay?docid=-2138416794381091301
E se vuoi
Diffondilo. Fallo vedere ad amici, a parenti, nelle scuole.
Perché – come dice Annie Leonard al termine del video, non è da visionari voler cambiare il modo di vivere e di consumare.
E’ da visionari pensare di poter continuare con il modo attuale.
(via Pandemia)
Da un lato:
Cliff Harris, 38 anni, programmatore indipendente di videogiochi.
Discreti e divertenti. Li vende a meno di 20$. Scopre che i pirati raccano parecchio i suoi giochi, anziché comprarli. Prova l’ “arma del dialogo” con un bell’annuncio online, che fa il giro del mondo:
I want to know why people pirate my games. I honestly do.
This is not some silly attempt to start a flamewar, it’s not at attempt to change anyones mind about anything. I don’t want to argue my side of it, and there is zero ulterior motive. I’m not looking to ‘catch’ anyone, or prove any points.
I know what I don’t know. And what I don’t know is WHY people pirate MY games.
Ottiene un sacco di risposte. Ci lavora su seriamente, mettendosi in gioco in prima persona sulle riflessioni ricevute dai pirati stessi.
Dettagli e fonte: Antonio Tombolino.
Dall’altro lato:
Sei aziende che producono videogames intentano cause legali contro dei privati che hanno scaricato illegalmente videogiochi.
O meglio: intimano di pagare immediatamente 300 sterline, in caso in contrario saranno trascinati in Tribunale.
Dettagli e fonte: La Repubblica.
E’ facile fare il “futurologo esperto di internet”: le aziende non vogliono cambiare il lodo approccio al business, sono retrograde, non sanno trarre vantaggio dalle reti p2p etc etc.
Il fatto è che quel ragionamento funziona senza dubbio più facilmente, se si parla di aziende che producono musica o film.
Un’impresa che per core business sviluppa software dovrebbe (dico: dovrebbe) essere di fatto dotata di più elevate capacità di adattarsi ad un contesto come
Eppure.
Eppure anche loro vanno dall’avvocato, e minacciano. Non si offrono alla “Grande Conversazione”. Provano a schiacciare gli insetti più fastidiosi.
Non so esattamente come pensarla, a questo punto.
Mentre ci filetto su, metto però, faccio un giro sul sito della Positech Games.
Il sito dell’azienda di Cliff Harris.
da Valentina <sua mail> 10.25 (50 minuti fa)
a Daniele Biolatti <mia mail>
data 20-ago-2008 10.25
oggetto ciao!
ciao!
tutto bene?
Ho incontrato Augusta, la responsabile dell'associazione di Sergio in Etiopia..
Bisogna mandar giù un container di cibo. [rimosso il nome di due catene della GDO] e altre catene non collaborano,l'unica è riuscire a fare una raccolta soldi e comprare all'ingrosso...
Se volete partecipare (basta poco..anche 5 euro) o se vuoi fare un passaparola tra amici , parenti, lavoro..è un buon modo per portare avanti il progetto di Sergio..
Ci vediamo venerdì,baci
sito dell'associazione www..ilsognoditsige.it
Va bene tutto.
Famiglie Mulino Bianco che non litigano mai, con papà che alle sette di mattina è già incravattato e pronto per la riunione con l’Amministratore Delegato, previa consegna (magari pure in anticipo) dei bambini a scuola.
Compagnie telefoniche che seguendo la schizofrenia della società alternano Paris Hilton a Luciana Litizzetto.
Banche che non sanno più che nome inventarsi e optano per “Che Banca!”. E non riescono a creare nulla di meglio di un musical in strada, come campagna di marketing.
Va bene.
Ma arrogarsi il diritto di usare un’icona come Gandhi come Tesimonial, no.
Telecom Italia l’aveva già azzardato alcuni anni fa.
L’ha rifatto. Con la “scusa” di un ipotetico discorso “scoperto da poco”, e pubblicato e diffuso ai quattro venti proprio grazie alla magnanimità di Telecom.
A conferma ulteriore di ciò, poi, oggi leggo su Disinformatico di Paolo Attivissimo che NON c’è alcun nuovo discorso.
Quello spacciato come “nuovo” è pubblicato onlinesu internet a questo indirizzo da almeno quattro anni.
Vogliamo dare una definizione per questo filone di spot, a questo punto?
Io propongo “sciacallaggio etico”.
Su YouTube tra l’altro imperano le parodie di questa pubblicità. Eccone un paio, vuoi per sorridere, vuoi per riflettere:
Posted by email from Daniele...in punta di mouse. (posterous)