25.12.08

Feliz Navidad

16.12.08

Un commento che val bene un post

Ciao Andrea,

anzitutto ti ringrazio del commento, articolato e convincente.

Anche perché mi ha permesso di conoscerrti (anche se per ora solo online), e vedere con piacere la tua vicinanza geografica (giacché il sottoscritto è sangiorgese, aggiungo per gli altri).

Condivido che buona parte dei problemi del PD siano da ascrivere ad una "assenza del passato". A tratti mi sembra più una fusione aziendale che un partito. E il vivere un partito come una fusione aziendale lo lascerei al partito di maggioranza, che - beninteso - riesce a realizzare il concetto ahimé per ora abbastanza bene.

Resto convinto che il PD AVREBBE potenzialità ENORMI. Ma TANTI dirigenti dovrebbero REALIZZARE il cambio generazionale anche nei passaggi interni, senza farne unicamente bandiera all'esterno.

Insomma: credo ci sia necessità di PERSONE COME TE, che CRESCANO nel PD e che - in tempi stretti - lo portino ad una VISION di reale riformismo. Peraltro scopro, con piacere, che nel mio comune hanno aperto un circolo, del PD. E chissà che non ci faccia anch'io un giro, un giorno di questi. ;-)

sonnambulismo online

Lancio un’idea:

 

collegati al web di notte. Realizza qualche bell’attacco hacker. Quantomeno invia qualche virus alle persone che mal tolleri. Almeno almeno scrivi qualche parolaccia a chi ti sta sugli zebedei.

Insomma: SFOGA le tue frustrazioni online.

Poi, quando ti beccano, dì che non ricordi nulla e che soffri di zzz-mail.

9.12.08

Era Partito Democratico, poi però non è arrivato.

Dice bene – ahimé – Alessandro Gilioli: “[…] Mi pare chiaro che è arrivato il momento in cui nel Pd una nuova generazione, se esiste, deve sfondare la porta: perché quelli sono barricati dentro - e nessuno gliela aprirà.”

 

Non so se Veltroni abbia tutte le colpe o se in questo momento sia eletto a Capro Espiatorio Globale. Certo è che il PD inanella una serie di insuccessi e perdita di credibilità da record.

Mentre le persone valide – vedi ad esempio Irene Tinagli – non possono fare altro che rinunciare deluse, abbandonando senza troppi clamori.

 

Di questo passo mi troverò costretto a votare Di Pietro alle Europee.

Il che per quanto mi riguarda al momento attuale è come scegliere tra una serie di elefanti quello da rinchiudere nel proprio negozio di cristallerie.

5.12.08

Il posto dove lavoro...

...è sempre un po' più avanti degli altri... :-)

Il contagio della felicità

C’è un bell’articolo, su Repubblica.it.

In sintesi, si parla di un grande lavoro di ricerca volto a mappare, su oltre 5000 individui e nell’arco di venti anni, la diffusione dello stato di felicità.

Ecco: se ne avevi bisogno, lì c’è una bella ma efficace narrazione che potresti vedere anche in chiave religiosa: a donare amore, nel senso di felicità e gioia anzitutto, si viene ripagati con la stessa moneta e si contribuisce a vivere meglio tutti.

Essere felici, a volte, è un po’ un autoimposizione. E’ cercare nelle piccole cose il lato bello e gustoso. Vedere che, tutto sommato, il bicchiere è sempre mezzo pieno. E se non è mezzo pieno, c’è comunque un ultimo sorso. E quando l’ultimo sorso sa di fondo di bottiglia, resta il fatto che il bicchiere è proprio bello, e fatto di un bel vetro solido.

Insomma: un lato positivo c’è sempre. Saperlo cogliere è importante. Saperlo trasmettere altrettanto.

 

Il che, beninteso, è diverso dalla politica del “va tutto a ramengo ma basta essere ottimisti”… J