9.12.08

Era Partito Democratico, poi però non è arrivato.

Dice bene – ahimé – Alessandro Gilioli: “[…] Mi pare chiaro che è arrivato il momento in cui nel Pd una nuova generazione, se esiste, deve sfondare la porta: perché quelli sono barricati dentro - e nessuno gliela aprirà.”

 

Non so se Veltroni abbia tutte le colpe o se in questo momento sia eletto a Capro Espiatorio Globale. Certo è che il PD inanella una serie di insuccessi e perdita di credibilità da record.

Mentre le persone valide – vedi ad esempio Irene Tinagli – non possono fare altro che rinunciare deluse, abbandonando senza troppi clamori.

 

Di questo passo mi troverò costretto a votare Di Pietro alle Europee.

Il che per quanto mi riguarda al momento attuale è come scegliere tra una serie di elefanti quello da rinchiudere nel proprio negozio di cristallerie.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire,sicuramente c'è chi ha giocato sulla pelle del PD esagerando le divisioni e pretendendo attestati quotidiani soltanto dal PD...purtroppo però il momento di difficoltà del Partito è reale, perchè deriva dalla mancata costruzione di un'identità alla sua nascita,dalla mancata scelta di una concezione del mondo dalla quale partire per porsi come alternativa di governo. Di Di Pietro condivido alcune battaglie, e sono contento che porti un vento moralizzatore nel Paese e nel centrosinistra, ma non ritengo possa essere una valida alternativa di governo, perchè non ha una cultura politica, perchè ha un Partito personale che con la democrazia interna ha poco a che fare,perchè a volte privilegia lo spettacolo all'azione negli organismi democratici del nostro sistema parlamentare.

Speriamo ci sia una via d'uscita.Non possiamo che essere fiduciosi.Perchè dall'altra parte c'è un potere autoritario di impronta mediatica, che ha costruito in lunghi quindici anni la sua egemonia assoluta sul Paese, e se da questa parte continuasse a non esserci una risposta..beh..Dio ce la mandi buona.

biolatti ha detto...

Ciao Andrea,
anzitutto ti ringrazio del commento, articolato e convincente.
Anche perché mi ha permesso di scoprirti online, e vedere con piacere la tua vicinanza geografica (giacché il sottoscritto è sangiorgese, aggiungo per gli altri).
Condivido che buona parte dei probliemi del PD siano da ascrivere ad una "assenza del passato". A tratti mi sembra più una fusione aziendale che un partito. E il vivere un partito come una fusione aziendale lo lascerei al partito di maggioranza, che - beninteso - riesce a realizzare il concetto ahimé per ora abbastanza bene.
Resto convinto che il PD AVREBBE potenzialità ENORMI. Ma TANTI dirigenti dovrebbero REALIZZARE il cambio generazionale anche nei passaggi interni, senza farne unicamente bandiera all'esterno.
Insomma: credo ci sia necessità di PERSONE COME TE, che CRESCANO nel PD e che - in tempi stretti - lo portino ad una VISION di reale riformismo. Scorpo, con piacere, che nel mio comune hanno aperto un circolo, del PD. E chissà che non ci faccia anch'io un giro, un giorno di questi. ;-)